Modesti, certamente. Ma cari e famigliari a tutti i biellesi, per i quali sono molto di più di semplici rilievi di granito.
Questi monti hanno visto combattere i partigiani per liberare l'Italia dai nazi-fascisti, hanno assistito a tragedie alpine, hanno visto suggestive processioni snodarsi tra le piste e i sentieri, hanno ospitato pellegrini, escursionisti, alpinisti, pastori e margari. Hanno consolato e hanno incoraggiato.
Visti dal piano sembrano abbracciare il Biellese, sembrano stringerlo a sé, come per proteggerlo.
Questi monti sono la nostra cornice, il nostro teatro, la nostra scena.
Non sono montagne, sono le nostre montagne.
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